SANT’ANGELO LE FR. – L’erogazione di acque potabili viene interrotta ogni giorno dalle ore 18,00 alle ore 7 del giorno successivo. Dunque, nel tardo pomeriggio, i rubinetti rimangono sistematicamente asciutti. Si mette così in ginocchio la già fragile economia del paese, se pensiamo agli esercizi pubblici, tipo negozi e bar. Il costo degli allacciamenti hanno superato, in questi ultimi anni, la bella cifra di 1500 euro, le bollette sempre più crescenti, oggi sono diventate insostenibili. I guasti sulla rete sono continui, “oggi ce n’é una all’altezza di via Roma” – così il sindaco Laurino.” “Bisognerà aspettare almeno 20 giorni per le riparazioni” – dice sempre Laurino. I motivi dell’interruzione del servizio? La mancanza di acque nelle falde acquifere. Sarà, ma molta di questa acqua si spreca fra le mille rotture su tutta la rete e la lentezza nelle riparazioni crea la differenza, per cui si svuotano a stretto giro di tempo i depositi. “Noi cerchiamo di metterci in contatto con i responsabili dell’Al, ma spesso non ci rispondono o si fingono in riunione permanente e noi, certo, non possiamo mediare e neppure far presente il notevole disagio dei cittadini che, a giusta ragione, – sostiene Laurino – minacciano di non pagare più le bollette”. I cittadini ormai esagitati, si sentono vessati per le esose bollette, i costi degli allacci spropositati, ma soprattutto sono esasperati per i tanti disservizi, e minacciano così di non pagare più le bollette. “C’è da credere che questa volta lo facciano per davvero” – dice Laurino. E lo stesso sindaco si dimostra avvilito e risentito, perché ignorato dai responsabili dell’Al e impotente alle tante sollecitazioni. Il primo cittadino cerca comunque di ascoltare la gente e stemperare l’esasperazione. “Ci sono – continua Laurino – persone che si alzano ogni giorno alle 6 per andare a lavorare e non trovano acqua”. Certo era molto meglio quando era il comune a gestire direttamente la rete idrica. – riflettono i cittadini.
2 Novembre 2016