DIBATTITO SUL TURISMO RURALE E SUI FINANZIAMENTI EUROPEI
PARCO CANTINE, DUBBI IN PIAZZA
TANTI I SINDACI PRESENTI PER OTTENERE RISPOSTE DAGLI AMMINISTRATORI REGIONALI
SANT’ANGELO LE FR. – Nel primo pomeriggio del giorno 12, in occasione dell’apertura delle cantine aperte, si è tenuto un convegno in pubblica piazza sul parco urbano delle cantine, turismo rurale e finanziamenti europei, voluto ed organizzato dall’amministrazione comunale. Sono intervenuti, dopo i saluti del sindaco di Sant’Angelo M. Laurino, M. Miglionico, Promotore Progetto Nuove Strategie di Sviluppo Rurale – Leader, L. D. Martino, presidente Sistema Turismo, M. Ottati, Funzionario Attività Agricole Europee, i consiglieri regionali, P. Lacorazza e M. Napoli, il parlamentare C. Latronico, il parlamentare europeo N. Caputo. Moderatore il giornalista G. Laguardia. Avrebbero dovuto essere presenti, come da cartellone: gli assessori regionali N. Benedetto, L. Braia, il presidente regionale F. Mollica e il sottosegretario alla salute. V. De Filippo. Considerando l’importanza del tema, tanti i sindaci della valle del Melandro presenti, in attesa di risposte e chiarimenti. Peccato che proprio gli assessori regionali che avrebbero potuto e dovuto dare delle risposte sul terzo pacchetto Bandi PSR 2014/20 da 12 milioni e mezzo di euro erano assenti. “Siamo a un bivio – dice Laurino – il precipizio o la salvezza per i nostri territori”. Lo stesso Invoca, poi, l’unità e la sinergia delle risorse delle comunità locali per mettere in campo politiche comuni volte alla valorizzazione dei territori. “Le politiche di promozione del Gal non sono poi state del tutto negative, – sostiene Miglionico – abbiamo cercato di dare un pò di respiro alle varie comunità”. Marino, presidente dell’associazione Sistema Turismo sostiene che per lo sviluppo del territorio occorrerebbero almeno quattro precondizioni: “che si mettano in sinergia tutte le risorse del territorio; che gli eventi non siano in concorrenza fra loro, anzi abbiano un unico obiettivo, lo sviluppo di una intera area; che si inseriscano le varie attività nella rete più ampia del mercato globale; che vengano promosse, in loco, attività laboratoriali in relazione alla specificità e alla storia dei territori”. Ottati sostiene che “la regione Basilicata è considerata dalla UE una regione rurale e che quindi può guardare al futuro solo puntando sull’agro – alimentare e il turismo rurale, però bisogna che ci sia una mobilitazione di massa dei territori, altrimenti – sostiene il funzionario – si può cadere nella rassegnazione e in tal caso saremo spacciati e poi – continua – negli investimenti occorrerebbe esaminare le condizioni ex ante e verificare l’opportunità o meno di certi interventi”. Si, perché ormai si sta capendo che gli interventi a pioggia non producono risultatati concreti, al massimo strappi di consenso clientelare durante le campagne elettorali. “Sarebbe bene che la regione Basilicata si dotasse anche di un libro degli insuccessi per evitare di sbagliare ancora.” – in coro sostengono i relatori. Secondo Lacorazza, invece, “bisognerebbe spendere i fondi per cluster, ovvero per poli di interesse e ne individua tre: parco archeologico e ruralità, parco letterario e ruralità, parco delle cantine e ruralità”. Il parlamentare Caputo ammette che fino ad oggi “ sono stati perpetrati molti delitti ai nostri territori e che molti fondi europei sono stati sperperati e che di fatto non c’è stato alcuna promozione”. Le conseguenze di tutto questo quali sono? A questa domanda rispondono gli interventi dalla platea: lo spopolamento e l’abbandono dei nostri territori. L’incontro, infatti, è stato animato anche da interventi accesi arrivati dalla platea che possono essere sintetizzati in tre punti: i giovani hanno bisogno di lavoro, perciò non è sufficiente discutete e fare mea culpa sugli errori del passato, ma occorre pensare a creare le condizioni per l’imprenditoria locale con le nostre specificità. Ne va di mezzo la nostra sopravvivenza. La seconda riflessione emersa è che la nostra regione venga tutelata dalle multi – nazionali, che hanno il solo obiettivo di uno sfruttamento intensivo e soprattutto che il territorio venga tutelato dalla politica dalle varie forme di inquinamento. Al dire di tutti: “è allarme per la nostra terra, soprattutto a causa dello spopolamento”. In tanti si chiedono: “che senso ha approvare una legge senza soldi?” Tale è stata la legge 12 del 5 febbraio 2010 che istituisce il parco urbano delle cantine. Una scatola vuota.
L’articolo è stato pubblicato da il Quotidiano del sud del giorno 14 Agosto 2016