Da tre anni è chiuso al culto la chiesa madre

Chiesa madre in attesa di finanziamenti

Sant’Angelo le Fratte: Interventi di recupero, e messa in sicurezza della chiesa madre. Lavori fermi da oltre tre anni.

 

SANT’ANGLO LE FR. – Gli interventi di riparazione,  ristrutturazione e messa in sicurezza della chiesa madre, cominciati nel mese di novembre 2011, sono rimasti bloccati e forse lo saranno ancora per molti mesi, ciò per mancanza di fondi. La somma di 300.000 euro, questa la cifra messa a disposizione dalla regione Basilicata, negli anni passati, è stata appena sufficiente per completare la copertura della navata laterale destra sul lato di via Roma, la stonacatura della parete destra, l’abbattimento delle parti pericolanti del campanile e l’abbassamento del terrazzo della canonica, causa di notevoli infiltrazione d’acqua sul lato sinistro. Il tetto della navata centrale, a cantieri aperti, si è scoperto essere gravemente pericolante e lo stesso è sorretto solo da tiranti di acciaio che furono posti all’indomani del terremoto 1980. Da allora più nessun intervento di recupero, più alcuna manutenzione. La sovrintendenza ha stimato che per un recupero sicuro e completo della struttura vi occorrerebbe almeno un milione di euro da aggiungersi alla somma stanziata – vedi nota del 6 marzo 2011 faxata dal Provveditorato per le Opere Pubbliche a firma dell’ing. M. P. Martorano.  Occorrerebbe tra l’altro anche fare il più presto possibile, prima che il tetto venga giù tutto per le tante e pregresse infiltrazioni di acque piovane, più volte denunciate anche a mezzo stampa. Certo i cittadini vivono, per questo, un disagio enorme, anche perché le funzioni religiose si svolgono in una chiesetta , l’Annunziata, che è estremamente angusta, per cui spesso i fedeli sono costretti a rimanere fuori, alle intemperie,  per seguire le funzioni religiose.  “Io farò di tutto – aveva detto il sindaco Laurino, nei mesi passati,  – perché la chiesa madre possa essere aperta di nuovo al culto prima che  finisca il mio mandato, presumibilmente entro il mese di giugno prossimo”. Il sindaco si riferiva all’anno 2014.  La Cei, infatti, ha destinato per il recupero della chiesa, una volta cattedrale per la presenza dei vescovi in loco, 600.000 euro, prelevandoli dall’8 per mille, annualità 2013/2014, la regione si è impegnata da tempo a dare un nuovo finanziamento pari a 300.000 euro. “Si, ma quando?” – si domanda il sindaco. Se si avvera la promessa, si cumulerebbe la somma di 900.000 euro per rifare il tetto ex novo della navata centrale, compreso il cupolone, con relativa controsoffittatura, il rifacimento del pavimento, l’impianto di riscaldamento, il completamento della canonica, l’intonaco della facciata principale che dà sulla piazza. “Chiedemmo alla regione – dice il sindaco – la somma di 300.000 euro per un primo intervento al tetto. Pensavamo ad una operazione semplice  e rapida, invece ci siamo trovati di fronte ad un degrado tale che vi occorrerà, per mettere in sicurezza l’immobile,  un’ulteriore e consistente cifra pari a un milione di euro, secondo la stima della sovrintendenza,  e soprattutto tempi più lunghi per restituire al culto lo storico edificio.    Non so quando,– continua Laurino – ma spenderemo altri 300.000 euro da aggiungersi ai 600.000 euro della Cei, per mettere in sicurezza questa realtà storica in cui si identifica la comunità di Sant’Angelo. Dopo reiterate promesse, la regione ci ha portato in canzone per diversi mesi e intanto la struttura deperisce ancora. Chiedo – conclude il primo cittadino – al funzionario delle opere pubbliche, al governatore Pittella di adoperarsi e autorizzare il finanziamento più volte promesso, perché solo a queste condizioni, potremo usare i fondi della Cei. Chiedo poi – dice ancora il primo cittadino –  la massima comprensione ai cittadini e dico loro che dovranno affrontare ancora, qualche sacrificio, pur di vedersi restituita la Chiesa madre ristrutturata e sicura.  Anche perché, se avessimo continuato ad ignorare il problema, ne poteva, in futuro, venire fuori una tragedia”.

 

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