SANT’ANGELO LE FR. – La salma di Said, operaio rimasto schiacciato da una trave metallica al Km 165 della A3 Salerno Reggio Calabria, il giorno 28 agosto, dopo i lunghi disbrighi burocratici e i tanti verbali di indagini, da Mormanno, è arrivata nella cittadina intono alle ore 17,00. In suo onore un lungo e commosso corteo dal centro della cittadina verso il cimitero dove è stata allestita la camera ardente. Tanti i giovani, con cui Said ha sempre intrattenuto rapporti di simpatia e di amicizia, a portare la bara a spalle in segno di affetto. La bara rimarrà per tutto il pomeriggio del giorno 31 fino a tarda sera per consentire ai cittadini di rendere visita all’amico Said. Il primo settembre la bara sarà traslata a Roma e poi Casablanca. Il sindaco, Michele Laurino ha pronunciato un sofferto sermone funebre, in lacrime. Le sue parole possono esser così riassunte: “Said è stato un Santangiolese e noi preferiamo ricordarlo così per sempre. E’ stato una persona civile, amico di tutti, non meritava una morte così drammatica, anche perché i suoi risparmi li mandava alla famiglia poverissima in Marocco”. I cittadini a bassa voce: “In 17 anni di permanenza nella cittadina, il ragazzo, serio onestto e soprattutto bello, non ha mai pensato di trovarsi una ragazza e sistemarsi, ciò allo scopo di risparmiare e mandare qualche provvidenza alla famiglia. Non faceva distinzione di religione, talvolta partecipava anche alle funzione religiose cristiane per cercare di stringere amicizia con tutti.” Ancora il primo cittadino: Said è vissuto sempre col sorriso ed è morto col sorriso, e gli dobbiamo dire grazie perché ha consentito che altri operai che lavoravano con lui si salvassero. E’ stato per noi un esempio di civiltà, di ripetto e di educazione. Grazie Said.”
L’articolo è stato pubblicato su Il Quotidiano del sud il giorno 1 settembre 2015