Sant’Angelo le Fratte: Discussione infuocata e lungaggine di interventi non sempre pertinenti, durante il consiglio comunale per l’approvazione del bilancio comunale 2015.
SANT’ANGELO LE FR. – Nel pomeriggio del giorno 31 c.m., si è tenuta, in seconda convocazione, il consiglio comunale volto all’approvazione del bilancio di previsione, esercizio 2015. E’ durata più di due ore la discussione su argomenti non sempre pertinenti con i punti posti all’o.d.g. La minoranza Sant’angelo Presente, per il tramite del suo capogruppo Angelo Ruggiero, ha messo in discussione: l’allegato A riguardante i beni comunali con possibilità di alienazione; la mancata programmazione annuale e triennale delle opere pubbliche che sarebbe dovuta avvenire entro il mese di settembre 2014 ed accusa la maggioranza di essere inadempiente; la mancata approvazione del bilancio di previsione entro il 30 luglio 2015 e per questo è stata fatta una segnalazione anche al prefetto e poi una serie di rilievi impoprtanti, al dire della minoranza, per quanto concerne l’avanzo di amministrazione, riserve sulla scelta del canile di Picerno per far fronte al problema del randagismo. Spesso i toni si sono alterati e sono anche saltati gli schemi, venendo meno il decoro della discussione, tanto che da più parte si è invocata la limitazione del tempo per ciascun intervento, appellandosi al regolamento comunale. Alla fine, il bilancio è stato approvato con i voti della maggioranza, otto contro tre. Da questo risulta un avanzo di amministrazione pari a 305.000 euro. La maggioranza si vanta di aver messo in atto una gestione virtuosa, nonostante i notevoli tagli avvenuti sui trasferimenti da parte dello stato agli enti locali, negli ultimi anni, senza vessare di tasse i cittadini. A tal proposito, gli amministratori sostengono che il comune di Sant’Angelo sarebbe il paese dove la pressione fiscale risulta essere la più bassa nell’area del Marmo Melandro e, da questo punto di vista, risulterebbe secondo solo al comune di Grumento Nova nella val d’Agri. L’amministrazione riesce a recuperare, in modo graduale, dall’Asi una cifra di circa 238.000 mila euro della quota ICI mai versata al comune da parte dell’Asi, per gli immobili collocati nell’area industriale Isca – Pantanelle. Per quanto riguarda i beni patrimoniali del comune, l’amministrazione sostiene che occorrono altre somme per la loro sistemazione catastale onde poterli rendere fruibili o addirittura poterli vendere o fittare ove si dovessero verificare le condizioni. “Quest’anno il bilancio si chiude con un avanzo di amministrazione, garantendo i servizi essenziali ai cittadini, ma l’anno prossimo – sostiene il vice sindaco Ostuni – c’è il fondato rischio di un dissesto finanziario, perché dovremo, se perderemo il contenzioso con I fratelli Lavecchia, sborsare circa 400000 mila euro, e poi c’è il contenzioso in atto nell’area di San Vito, per un mancato esproprio quando si sono costruite le palazzine della 120, e per questo altri 120.000 mila euro, spese legali pari a 55.000 mila euro, 35.000 euro per la realizzazione di una strada in c/da Farisi in netto ritardo per un totale complessivo di circa 600000 euro”. “Se si dovessero verificare in negativo tutti questi eventi, – continua Ostuni – sarà dissesto, perché mancherà all’appuntamento, per fare quadrare il bilancio, la bella cifra di 300000 mila euro Per questa ragione abbiamo aumentato la percentuale irpef, la tasi e la tari. Il maggior gettito frutterà alle casse del comune circa 25.000 mila euro. Poco, ma è un segno necessario in previsione di quanto potrebbe accadere nel 2016”. – conclude Ostuni.
L’articolo è stato pubblicato su Il Quotidiano del Sud del giorno 3 settembre 2015