La psiche dell’uomo è molto complessa. La sua topica si presenta particolarmente articolata e stratificata, come una città distrutta e ricostruita su se stessa più volte, ed è tripartita come segue: inconscio o es; Io o coscienza, super Io morale. Nella mente c’è una zona che Freud chiama Inconscio oppure es, dove rimuoviamo continuamente molte delle nostre frustrazioni per non averne ricordo, perché questo non farebbe altro che generare e rigenerare dolore. Le pulsioni non gratificate vengono rimosse nell’ inconscio e perciò non sono presenti alla nostra coscienza, ma nonostante tutto esse condizionano la nostra vita e determinano i nostri comportamenti, anche se in modo non avvertito. Le pulsioni rimosse vengono continuamente censurate dalla coscienza, perché potrebbero essere causa di ulteriore frustrazioni, generando ancora nuovo dolore. C’è poi la coscienza che dirige i nostri comportamenti consapevoli ma le sfuggono quelli inconsapevoli. La zona della consapevolezza è molto limitata, perché continuamente vittima del super – Io e dell’es. Più la coscienza si appropria della sua natura e del suo mondo interiore più essa diventa libera, perché capace di autogestirsi. La coscienza che conosce le proprie risorse e le proprie distorsioni, attraverso un’odissea interiore lunga e tortuosa, può anche gestirle. L’autista che conosce i difetti della propria auto può prevenire diversi incidenti. Ma fino a che punto possiamo essere padroni dei nostri gesti? Una bella domanda!… Possiamo assumere questo impegno per tutto la vita, ma non saremo mai completamente liberi, cioè capaci di autogestirci. Il desiderio di libertà rende nobile la vita dell’uomo, ma la sua conquista è particolarmente difficile e produce ansie e tante sconfitte. L’altra fetta della psiche umana è rappresentata dal super –Io, vale a dire l’interiorizzazione di una lunga serie di imperativi morali che bloccano le nostre scelte spontanee e ci privano di diverse gratificazioni considerate vergognose, nocive o comunque non accettate dal contesto sociale in cui io vivo. Ma quali sono le pulsioni che più di tutte le altre vengono frustrate, secondo Freud? La risposta: quelle sessuali. L’uomo secondo lo psicoanalista, è fatto prevalentemente di pulsioni sessuali che egli chiama libidine. Queste si manifestano non solo attraverso i genitali ma anche attraverso le zone erogene che l’uomo pota con sé sparse per tutto il corpo: le labbra, il seno, le guance e altro. Per queste ragioni ci viene spontaneo, baciare, abbracciare, accarezzare, accennare sorrisi, sussurrare parole dolci etc. Ma come è possibile immergersi nel magma delle pulsioni represse? Freud propone un metodo: le associazioni libere e il transfert. E di spontaneo cosa possiamo fare per impossessarci di un po’ di noi stessi e mantenere l’equilibrio nei rapporti sociali? Ecco delle possibili risposte: scrivere un diario; crearsi interessi in cui investire le nostre energie migliori; interagire con gli altri in diverse attività ivi comprese quelle sportive; leggere i propri sogni non nel linguaggio onirico manifesto ma capirne i contenuti onirici latenti; fare teatro, perché, interpretando le finzioni degli altri, capisco le mie e altro. Diversamente, cioè rimanendo chiuso in se stesso, ci potrebbe essere il fondato pericolo di cadere nella nevrosi, nelle isterie, nella depressione, in una possibile forma di regressione all’infanzia; in una miriadi di complessi, come: quello di superiorità, inferiorità, masochismo, misoginia, delirio di onnipotenza e altro. Va detto che Freud non considera come sessualità solo il rapporto intimo, ma considera la sfera sessuale molto più ampia e articolata e che si manifesta in forme e linguaggi variegati anche dettati dagli schemi culturali in cui uno si trova a vivere. E perciò la libidine è da considerare come energia vitale, senza la quale il professore non potrebbe insegnare, il sacerdote non potrebbe comunicare con i suoi fedeli, l’impiegato non potrebbe dare il meglio di sé ai suoi utenti, la mamma non potrebbe accostare al seno, amorevolmente, il proprio pargolo. La sessualità è una energia vitale che unisce gli uomini in uno straordinario legame di simpatia universale. Già… Ma se ci imperversano le frustrazioni?…Queste potrebbero disturbare i nostri rapporti con gli altri o renderli violenti o semplicemente turbati. Ecco la sfida dell’uomo: occorre scoprirne le cause. Va anche sfatato il mito secondo cui il rapporto intimo, di suo, gratifica due persone. Non è assolutamente vero….Perché? Ma allora perché la gelosia? Perché le numerose cronache di violenza sessuale?…..Nella società permissiva, come la nostra, il sesso è estremamente facile e sembra sia alla portata di tutti…Eppure gli uomini non sono felici!…..Il sesso non gratifica senza l’amore. Già ma per amare ci vuole un grande equilibrio interiore che ci possa consentire di dare senza aspettare di ricevere. Amare è un’arte meravigliosa che la sanno realizzare tutti quelli che sono padroni di se stesso. A dirsi è facile…..lo so…Eppure è l’unica strada percorribile per formare la nostra e la vita degli altri.
9 Aprile 2016