Potenti nell’impotenza

Siamo impotenti!… Dimentichiamo, ignoriamo, desideriamo cose confuse e incerte, pretendiamo di insegnare ma nessuno ci crede oppure fanno finta di accettarci ma ci ignorano. Siamo impotenti nel difenderci dal giudizio altrui e se ci ostiniamo a negare rafforziamo convinzioni che non accettiamo di noi stessi. Le nostre convinzioni, le nostre opinioni, quando confrontate con quelle degli altri, a volte, cadono fragili e noi ci ostiniamo a difenderle pur sapendo che non sono vere. Siamo impotenti con i figli, quando ci chiedono cose impossibili, cose che spesso non condividiamo e lasciamo correre. Impotenti di fronte al cibo, ci piace, ci fa male, ma non posso fare a meno di mangiare. Impotenti di fronte a chi ci governa, noi ci sentiamo usati, sconfitti. Impotenti di fronte alla morte, impotenti di fronte alle malattie. Se però decidiamo di testimoniare la nostra impotenza, nessuno osa condannarci e testimoniandola, ammaestriamo tutti all’umiltà, se ci riconosciamo impotenti, accettiamo gli altri come indispensabili al mio esistere, se riconosciamo la nostra nullità diventiamo maestri di vita. Se predichiamo la nostra potenza, tutti, prima o poi, ci isoleranno e idolatri di noi stessi, facciamo l’esperienza dello scacco matto. La mamma sarà tanto più in grado di amare nella misura in cui rinuncerà alla sua potenza e diventa impotente. Diventa così maestra di vita. Chi si sente potente deve ascoltare i pettegolezzi per poterli gestire, chi si sente potente è un uomo solo e si macera con il suo orgoglio che non ammette sconfitte, chi si sente potente vede gli altri inferiori e non del suo pari, chi si sente potente è un alienato, perché si deve assoggettare agli altri e alla tecnologia per fare sfoggio di se stesso. Il vero potente è chi si sente impotente e allora cerca con gli altri solo frammenti di verità condivise e condivisibili.

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