Sant’Angelo le Fratte: L’arcivescovo mons. Salvatore Ligorio incontra la comunità di Sant’Angelo.
SANT’ANGELO LE FR. – Nel pomeriggio del giorno 28, alle ore 16, 40, l’arcivescovo mons. Ligorio incontra la piccola comunità di Sant’Angelo. Prima tappa in piazza dei martiri, davanti la chiesa madre, chiusa al culto da oltre quattro anni per lavori di ristrutturazione. Qui un numero considerevole di bambini festanti di scuola materna, elementari e medie salutano l’arcivescovo e questi, a sua volta, si intrattiene con loro in una discussione piacevole e fatta con un linguaggio semplice, invitandoli a voler rispettare i genitori, i maestri, le istituzioni e il decoro del centro storico che al presule si presenta, al primo impatto, “piacevole e aggraziato”. Nell’occasione, parlano il parroco don Wagno, una rappresentante delle famiglie del paese e il sindaco che saluta l’arcivescovo con affetto e si augura nel futuro una fattiva collaborazione tra amministrazione e curia volta al bene massimo possibile della comunità. Il destino di una comunità, infatti, passa si attraverso le attenzioni dell’amministrazione ma anche attraverso le cure e la guida spirituale della chiesa. Sempre accompagnato dai bambini e cittadini, mons. Ligorio si porta alla chiesetta dell’Annuziata dove celebra messa tra canti ritmati eseguiti da parte dei bambini e da giovani cantori. Durante l’omelia don Beniamino Cirone, responsabile amministratore della parrocchia di Sant’Angelo, fa un cenno sulle origini storiche del paese e sulla sua toponomastica, ma soprattutto delinea i caratteri generali della vita e dell’operato di Caramuel, la figura più significativa, tra tutti i vescovi che, tra il 600 e il 700, hanno scelto come domicilio Sant’Angelo, in quanto luogo più sicuro per dimorarvi. Caramuel, Matematico, filosofo, teologo, esperto di musica e ingegneria, nella seconda metà del 600, realizza una stamperia, unica nel mezzogiorno d’Italia. Infine una passeggiata per il centro storico per visitare i murales che sono stati fatti ad opera dell’APV, nell’estate 2015, a ricordo del genio di Caramuel; da ultimo la benedizione all’orto botanico realizzato da ragazzi della scuola media sotto la direzione della prof.ssa Romaniello, frutto di un progetto scolastico dal titolo Piantamo…la. L’obiettivo, valorizzare un’aiuola antistante la scuola ridotta in uno stato di abbandono e degrado ed avvicinare i ragazzi alla terra, alla natura, piantandovi nell’orto pomodori, zucchine e l’albero – così l’hanno chiamato – dell’amicizia, ovvero una pianta nana di ulivo.
L’articolo è stato pubblicato da Il Quotidiano del Sud del giorno 1 Maggio 2016