Amore fluido

Nella nostra società, da tempo ormai, è prevalsa la cultura dell’”ente” piuttosto che la cultura del come “Esserci” (Heidegger); la cultura in cui vali nella misura  possiedi; vali nella misura in cui godi di appoggi e protezione; vali nella misura in cui sei al centro della scena. E se non lo sei?  Sei un povero disperato!….E’ inevitabile, in questo contesto, che di questi privilegi pochi possono godere; al contrario, c’è una massa di disperati che cerca, nell’indifferenza generale, di arrangiarsi a vivere, di evadere dall’anonimato, aggrappandosi alle avventure forti, molto spesso anche ad atti disperati di violenza. In questo contesto, tutto viene mercificato, tutto diventa quantizzabile a scapito della qualità: l’istruzione, la vita intersoggettiva, la vita privata, i beni di consumo che mettiamo a tavola. Non importa cosa mangiamo, ma solo quanto guadagniamo o quanto risparmiamo. La qualità della vita sembra non interessi a nessuno, la qualità dell’ambiente sembra casa accessoria pur di guadagnare e in questo vi collaborano anche i più poveri. Per un misero stipendio, siamo disposti anche a sacrificare le sorti di un intero territorio (vedi la Val d’Agri, in Basilicata). Dunque la quantità a scapito della qualità. In un simile contesto culturale, anche l’amore diventa “liquido”, come dice Bauman. Cioè all’uomo non  interessa la qualità del rapporto, o la durata dello stesso, ma la quantità dei rapporti. E’ un vanto per tutti, alla luce di una memoria retrospettiva, gloriarsi delle proprie avventure. Non a caso, è fortemente in crescita il turismo sessuale. L’uomo è continuamente proteso tra le emozioni forti, sempre nuove, sempre più originali e la certezza di un amore duraturo che sia l’ancora di approdo nei momenti difficili. Se scegli la strada delle emozioni, l’uomo finisce col diventare meschino, contraddittorio, volto alla ricerca intrepida del “non ancora” sperimentato, ma rischia seriamente di non essere capito e amato in caso di bisogno; l’altra possibilità è quella di scegliere l’amore come durata. Questo, oggi, sembra ormai un sogno o addirittura una cosa fuori moda. In tal caso, però, l’amore può diventare un’abitudine, una fedeltà ad una regola, insomma un dovere a scapito dei sentimenti vivi e sempre innovativi. In tal caso, nel rapporto, può mancare il brivido, l’emozione sempre diversa e ricreata, l’originalità.  Di qui la necessità di mediare ed avere la capacità di saper coltivare le emozioni, i sentimenti e, in particolar modo, quelli affettivi. Per questo, bisogna essere capaci di amare, perché amare è un “arte” difficile, ma l’unico capace di creare e costruire in te e attorno a te un mondo più umano. Ciò costa? Tantissimo!… E dietro l’angolo, la vita è cosparsa di fallimenti. Ma l’uomo ci deve provare, se non vuole vivere una vita inutile, anonima, superflua, alla ricerca disperata dei soli piaceri o delle sole emozioni che passano. Il dottor Faust, vendette l’anima al diavolo, pur di avere tutto il mondo dei piaceri a sua disposizione, ma, poi, si stancò e dovette fare  l’esperienza dello “scacco matto”. Dovette, cioè, riconoscere che noi abbiamo bisogno di “infinito” che alimenti in noi la speranza e la forza straripante dei sogni!….

31 Maggio 2016

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